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Finanza personale: i primi 3 passi

Finanza personale: i primi 3 passi

Soldi. Uno dei desideri più comuni e una delle più grosse fonti di preoccupazione. Che ci piaccia o no dobbiamo averci a che fare per quasi tutta la vita. Ma da dove cominciare? Come instaurare un rapporto sano col danaro per vivere senza la paura di non sapere come far quadrare i conti?

Partendo dalle basi.

In questo articolo vediamo quali sono le basi assolute di finanza personale: cioè i primi 3 passi che ho fatto e che può fare chiunque voglia gettare le fondamenta su cui costruire la propria tranquillità finanziaria.

0. Come siamo arrivati qui

Quasi tutti noi siamo cresciuti senza un’educazione finanziaria formale. A un certo punto ci siamo ritrovati nel mondo del lavoro e degli adulti dove, anche se impreparati, ci è piovuta addosso la responsabilità di fare quadrare i conti.

Se devo essere sincero, dal canto mio posso ritenermi fortunato perché:

  • Sono cresciuto molto attento con i soldi anche se non mi era stato insegnato in maniera esplicita
  • Ho deciso, per puro interesse personale, di avvicinarmi all’argomento per capirne di più

Sono però convinto che questa non sia l’esperienza tipica perché non solo nessuno ci ha mai istruito in materia, ma anzi siamo stati spinti verso la noncuranza.

La scuola, a parte corsi di studi specifici, non se ne interessa. Questa è una delle tante mancanze che critico al sistema scolastico.

Trovo irresponsabile lasciare scoperta l’istruzione economica, come se fosse una tema irrilevante o una conoscenza innata. Ma nessuno nasce con la finanza personale nel DNA e quindi ci tocca farci carico della nostra educazione in materia.

Come se ciò non bastasse, la società non aiuta e anzi tira in due direzioni contrastanti.

  1. Ci viene inculcato un sentimento negativo verso i soldi, come se parlarne e interessarsene fosse sbagliato, quasi immorale.
  2. Veniamo spinti (a calci in culo) verso il consumismo sfrenato dalle mille pubblicità a cui siamo esposti ogni giorno.

Mancata istruzione + sentimento repulsivo + tentazioni continue: sembrano gli ingredienti perfetti per la ricetta per il disastro. Niente da stupirsi se c’è una marea di persone che non arrivano, o arrivano a malapena, a fine mese.

1. Consapevolezza

Il primo passo in assoluto sta nel prendere consapevolezza della propria situazione.

Di solito sappiamo bene quanto guadagniamo (almeno questo, giusto?), ma non abbiamo idea di quanto spendiamo. A volte non sappiamo neanche stimare che somma abbiamo sul conto.

Del resto usiamo lo stipendio come metro di giudizio, facendo a gara a chi ce l’ha più lungo, senza tenere in considerazione il fatto che puoi anche guadagnare 10.000€ al mese, ma se ne spendi 15.000 ti ritroverai lo stesso con la merda fino al collo. 💩

Aumentare i guadagni non ti farà stare più tranquillo se prima non impari a gestirli.

Emblematici i tanti casi di vincitori della lotteria che presto sono ripiombati nella situazione di prima.

Un esercizio

  1. Prendi un foglio
  2. Scrivi delle categorie rilevanti: affitto, spesa, vestiti, mangiare fuori, trasporti, etc
  3. Per ogni categoria stima quanto pensi di spendere in media ogni mese
  4. Vai a controllare sul conto bancario le transazioni degli ultimi mesi
  5. Confronta stime e spese reali

Questo piccolo esercizio serve per iniziare a capire quanto quello che crediamo sia vicino alla situazione effettiva.

Tracciare

Acquisire consapevolezza significa sapere dove vanno a finire i soldi e quindi poter prendere decisioni informate.

Serve per rispondere alla domanda: voglio davvero spendere X nella categoria Y?

Per esempio potresti scoprire che…

  • spendi per mangiare fuori quasi quanto paghi di affitto
  • spendi in vestiti il doppio di quanto spendi in viaggi
  • spendi in servizi di streaming cinque volte quello che spendi in libri

Avendo dati reali puoi scegliere di allineare il modo in cui usi i tuoi soldi con i tuoi obiettivi personali.

Magari preferisci viaggiare piuttosto che gonfiare il guardaroba. O magari vorresti passare più tempo a leggere che non a guardare serie TV.

Io traccio tutte le mie entrate e uscite da quando ho iniziato a lavorare e ho accumulato anni di dati che posso usare per capire le mie abitudini attuali e la loro evoluzione nel tempo.

Il mio consiglio è di fare lo stesso.

Non è un’abitudine semplicissima da formare, soprattutto perché è facile dimenticarsene. Ma non è neanche così complicata:

  • Non è faticosa come altre (tipo studiare o fare esercizio fisico)
  • Non serve essere precisi fino all’ultimo centesimo
  • Non succede niente se ci si perde qualche spesa per strada (a meno che non lo si faccia apposta 🔍)
  • Esistono modi per automatizzarla

Che strumenti usare

· Fogli di calcolo

Uno strumento ad alta versatilità che è tra i più utili e (ab)usati. Si può applicare a una miriade di problemi e il tracciamento delle spese non è un’eccezione.

Un foglio di calcolo ha una flessibilità enorme, ma in questo caso lo consiglio solo a chi ne ha già dimestichezza perché tra l’onere di doverlo impostare, quello di doverlo mantenere, e la poca immediatezza nell’utilizzo ci si ritrova con più ostacoli del necessario.

· Applicazioni

Dato che ormai siamo praticamente entrati in simbiosi con ‘sti benedetti smartphone, sarebbe ora di provare a usarli anche a nostro favore oltre che per farci succhiare tutta l’attenzione che abbiamo.

Ci sono tantissime applicazioni fatte apposta per tracciare le spese.

expense tracker apps

Cercando “expense tracker” su Google Play o App Store se ne trovano a bizzeffe. Il mio consiglio è di sceglierne una che abbia per lo meno la sincronizzazione dei dati: le spese devono essere salvate in cloud dato che non vogliamo perderle se cambiamo telefono (o se si rompe).

Alcune tra queste app permettono anche di collegare il proprio conto bancario per importare le transazioni in maniera automatica. Questo di solito è un servizio a pagamento, ma che secondo me vale la pena di pagare se aiuta a formare l’abitudine.

Per mio gusto personale, poi, preferisco che ci sia anche un’applicazione desktop o web, che posso usare quando sono al computer.

L’app che uso ormai da anni si chiama Wallet, ma come ho già detto ne trovate migliaia di simili.

Rispetto al foglio di calcolo un’app è meno flessibile, però è programmata apposta per semplificarci la vita. Per aggiungere una spesa bastano pochi secondi e in qualsiasi momento possiamo consultare statistiche e grafici già pronti.

2. La regola d’oro

Iniziando a tracciare le spese hai acquisito consapevolezza. Ora che sai quanto guadagni e quanto spendi è arrivato il momento di fare il secondo passo e applicare la regola d’oro:

Mantieni il cash flow positivo: entrate > uscite

Cioè, parlando potabile, devi fare in modo che le uscite siano più basse delle entrate.

Se le tue uscite sono uguali, o addirittura maggiori, alle tue entrate è il momento di iniziare a tagliare qualcosa.

Devi vivere al di sotto delle tue possibilità.

Fatti quella domanda, ora che hai i dati per formularla: voglio davvero spendere X nella categoria Y?

In pratica

La regola d’oro è una regola banale. È scontato che devi spendere meno di quanto guadagni, ma, come per tante altre cose, la difficoltà non è capire ma mettere in pratica.

Come accennavo in un altro articolo, il cervellino che ci ritroviamo desidera istintivamente il piacere a breve termine e se ne frega del benessere a lungo termine. Questo significa che siamo naturalmente più portati a spendere soldi per soddisfare un desiderio immediato che a risparmiarli per il futuro.

Uno dei modi pratici per imparare a limitarsi è stabilire dei budget.

Molte delle app per tracciare le spese permettono anche di impostare budget per categoria. Per esempio potresti scegliere che non vuoi spendere più di 100€ al mese per mangiare fuori — o, di questi tempi, per cibo da asporto e a domicilio.

Una volta impostato il budget potrai controllare in qualsiasi momento quanti soldini puoi ancora usare per questo mese e, soprattutto, ti arriverà una notifica qualora stessi per eccederlo: un bel feedback immediato sul tuo comportamento che ti ricorda di andarci piano.

I debiti

Chiudiamo questa sezione sulla regola d’oro con una piccola parentesi sui debiti.

Evita i debiti.

Vivere al di sotto delle tue possibilità significa soprattutto non andare oltre. Non comprare cose che non ti puoi permettere con soldi che non hai.

Ormai ogni negozio permette finanziamenti immediati. Basta un conto corrente e saranno più che felici di darti quello che vuoi.

iPhone da 1200€? Subito!
Televisore da 3.000€? E come no!
Auto da 20.000€? Firmi qui, grazie!

I debiti vanno trattati con cautela perché:

  • Ti illudono di poterti permettere qualcosa anche se non puoi
  • Sono accompagnati quasi sempre da interessi = un sovrapprezzo

Quindi evitali il più possibile. A volte non si può, come quando si compra casa, ma nella gran parte degli altri casi sì.

Nota
Non dico che tutto il debito sia negativo. In particolare non lo è se lo usi a scopo produttivo. Ma se sai come usarlo produttivamente mi chiedo che ci faccia tu su questo articolo. 🙃

3. Il fondo di emergenza

Quando rispetti la regola d’oro, e le tue uscite sono consistentemente minori delle entrate, ti ritrovi in maniera automatica in una situazione di equilibrio.

Se la vita fosse perennemente stabile potremmo anche fermarci qui. Però, non so se ci hai mai fatto caso, la vita non sempre è stabile e prevedibile — soprattutto di questi tempi.

Potrebbe rompersi la macchina. Potrebbe esplodere la caldaia. Potresti perdere il lavoro. Potrebbe arrivare la prossima crisi economica. Oppure potrebbe… No dai, questa è assurda ma la dico lo stesso: potrebbe addirittura scoppiare una pandemia globale. Ti immagini?

L’ultimo passo quindi consiste nel proteggersi dagli imprevisti costruendo un fondo di emergenza.

Come dice il nome, un fondo di emergenza non è altro che una somma che risparmi per le emergenze.

Quanto risparmiare? Almeno per coprire 3–6 mesi di spese.

Questo significa che nel peggiore dei casi, qualora perdessi il lavoro o qualsiasi altra fonte di reddito, avresti comunque abbastanza risorse per andare avanti senza disperarti.

I soldi che stanno su questo fondo non vanno toccati mai.

Per facilitarti puoi:

  1. Aprire un conto separato che usi solo per depositare questi risparmi
  2. Impostare sul tuo conto principale un trasferimento mensile che sposta automaticamente una parte dello stipendio sul fondo d’emergenza

In questo modo il fondo crescerà in maniera autonoma e lontano dalla tua voglia di spendere.

In conclusione

Acquisire consapevolezza, mantenere il cash flow positivo, e creare un fondo di emergenza: sono solo i primi passi, ma sono fondamenta necessarie su cui si basano sia la tranquillità sia qualsiasi pretesa di libertà finanziaria.

Chiaramente non finisce tutto qui, anzi. A questo punto ci si può concentrare, se lo si desidera, sull’aumento dei guadagni: per esempio cambiando la propria posizione lavorativa, creando altre entrate, o investendo.

Infatti, anche se da questo articolo potrebbe sembrare diversamente, io non predico una vita di ristrettezze e risparmio estremo. Non c’è niente di male nel volere guadagnare di più. Ma, come dicevo prima, aumentare i guadagni non ti garantirà la tranquillità finanziaria se ti manca la capacità di gestirli.

Come disse una mia professoressa al liceo: è vero che i soldi non fanno la felicità, ma diventa difficile essere felici quando non ne hai abbastanza per sopravvivere.