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Mattoncini di apprendimento: il chunking

Mattoncini di apprendimento: il chunking

Imparare come imparare efficientemente è l’investimento migliore che puoi fare. In un ambiente in continua evoluzione come il mondo di oggi, chiunque sia capace di acquisire velocemente concetti e abilità possiede un vantaggio competitivo: l’abilità di adattarsi in fretta ai cambiamenti.

Anche se pensi di sapere già come si impara — del resto hai passato anni e anni a studiare — è probabile che tu non lo faccia con efficienza.

C’è tanto da dire sull’argomento ma, rubando a piene mani dallo stupendo Learning how to learn, oggi ci concentriamo su un aspetto in particolare: il chunking.

Chun-che?

Un chunk, traduzione letterale pezzo, è un blocco di informazioni collegate da un senso.

  • La lettera b è un chunk se presa a sé, ma anche la parola banana è un chunk se sai cosa significa 🍌
  • Ogni nota che sei in grado di suonare al pianoforte è un chunk, ma anche ogni accordo che hai imparato

Un chunk può avere dimensioni diverse ed è possibile creare blocchi sempre più grossi via via che apprendiamo e diamo senso alle cose: frammenti che prima erano staccati si uniscono a formare un tutt’uno tenuto insieme da un significato.

È molto più facile ricordare la parola banana che non le singole lettere n n b a a, perché banana ha un significato.

Si stima che la nostra memoria a breve termine possa contenere circa 4 chunk, non importa di che “dimensione”, e quindi possedere chunk più grossi ci permetterà di tenere in testa più informazioni con cui lavorare in contemporanea.

Come formare chunk

I passi base del processo per formare chunk sono:

  • Attenzione concentrata
  • Comprensione
  • Pratica

Attenzione concentrata

Questo primo passo assomiglia più un presupposto. Quando studi il tuo cervello ha bisogno di ogni aiuto possibile dato che si trova di fronte a informazioni nuove.

Ricorda che la memoria a breve termine è minuscola e ogni pensiero che ci entra ruba spazio che non puoi utilizzare per capire e imparare.

Se ti illudi di poter fare multitasking cognitivo o se continui a controllare Instagram ogni 5 minuti perderai molto più tempo per studiare e capirai molto meno.

Comprensione

La comprensione è il legame che tiene unite le informazioni nella nostra testa. Come accennavo sopra, un chunk esiste in funzione del senso che ci sta dietro. Per questo banana è un chunk, mentre asldae no.

Quando studi qualcosa di nuovo è importante partire dalle idee di base per capire il senso generale. Se devo studiare la rivoluzione francese sarà meglio farmi un’idea a grandi linee della sua evoluzione prima di scendere nel dettaglio di ogni evento.

Capire aiuta a imparare ma da solo non basta. Puoi guardare lo svolgimento di un esercizio e capirlo, ma ciò non significa che tu sia in grado di risolverlo da te.

Mi vengono in mente le occasioni in cui ho iniziato studiare nuovi linguaggi di programmazione: volavo tra le prime lezioni annuendo mentre capivo tutto, solo per arrivare al momento di scrivere le prime di righe di codice in autonomia e non sapere da dove cominciare.

Se pensi di avere capito testati, in modo da sfuggire all’illusione di competenza. Non solo ti aiuta a sondare i limiti della tua comprensione ma la velocizza pure, rendendo il processo di apprendimento più efficiente.

Pratica

Non ci sarebbe neanche da dirlo, ma lo diciamo lo stesso: la pratica rende perfetti.

Se la comprensione tiene insieme le informazioni in chunk, la pratica è il mezzo tramite il quale ognuno di questi si solidifica nella memoria a lungo termine. Un chunk solido è un pattern neurale allenato che diventa facilmente accessibile quando ne abbiamo bisogno.

È importante che la pratica segua due approcci distinti e complementari: bottom-up e top-down.

chunking bottom-up top-down

Visione d’insieme e studio dal basso

Nell’approccio bottom-up (dal basso verso l’alto):

  1. Si spezzetta il concetto in piccoli blocchi
  2. Si studia ogni blocco per formare chunk
  3. Si mettono insieme questi chunk per crearne di più grossi

Se voglio imparare una nuova lingua partirò dallo studiare qualche parola per poi metterle insieme in frasi via via più complesse.

Con l’approccio top-down (dall’alto verso il basso), invece, l’obiettivo è capire il contesto e farsi una visione d’insieme.

È utile quindi provare ad applicare ciò che si è imparato a una grande varietà di esempi diversi in modo da formare collegamenti, capire quando quella conoscenza è applicabile e quando no, e allargare la sfera di comprensione sull’argomento. Se sto studiando fisica e ho imparato la legge del moto uniforme, allora proverò ad applicarla a molti esercizi diversi, anche fuori dal capitolo specifico.

Un altro stratagemma utile, stavolta da mettere in atto prima di tuffarsi nello specifico, consiste nello scorrere il materiale per identificare i punti salienti. Se devo studiare un argomento dal libro, sfoglierò le pagine per individuare titoli, formule, grafici, e qualsiasi altra cosa mi possa servire per farmi un’idea di alto livello.

Usare questi due approcci per apprendere non solo le nozioni ma anche il contesto è fondamentale perché un chunk è utile solo se sai sia come usarlo sia quando usarlo.

In conclusione

In maniera assolutamente #meta, crearti un grosso bagaglio di chunk è uno dei modi migliori di mettere a frutto le idee descritte in questo articolo.

Con la tua conoscenza che si espande:

  • avrai molti più strumenti per risolvere i problemi che ti si pongono davanti
  • sarà sempre più facile connettere idee diverse in modi originali
  • riuscirai a individuare più facilmente pattern e classi di appartenenza di ogni idea e arrivare, quindi, a operare a un livello di astrazione superiore

Dunque che aspetti a metterti a imparare? Non ti senti già un po’ più efficiente?