Appunti da aprile 2022
Non la posso ancora chiamare serie, ma posso dire di essere arrivato almeno alla seconda puntata. Il mio aprile è continuato sulla scia del marzo che l’ha preceduto e ne condivide molti argomenti.
Il menù di oggi:
- Rationality: From AI to Zombies — libro 4: Mere Reality
- Dentro alla filosofia: Stoicismo
- How to Reason Deductively
- Entropy for Life
- La YouTube Linguistica
Rationality: From AI to Zombies — libro 4: Mere Reality
Ho introdotto Rationality: From AI to Zombies negli appunti del mese scorso, in cui raccontavo di aver finito il secondo e il terzo libro della raccolta. Ad aprile non sono stato così diligente con le mie letture e non sono neanche riuscito a completare il libro 4: Mere Reality. Ma non disperate, c’è stata una buona dose di sostanza anche nella parte che ho letto, piena di idee con cui mi sono trovato d’accordo. Ecco alcuni dei passaggi che ho evidenziato:
Jaynes was of the opinion that probabilities were in the mind, not in the environment—that probabilities express ignorance, states of partial information; and if I am ignorant of a phenomenon, that is a fact about my state of mind, not a fact about the phenomenon. — Probability is in the Mind
È bene ogni tanto ricordarsi di questa storia, anche se può sembrare ovvia (non lo è). Quando parliamo di probabilità, stiamo esprimendo una misura della nostra ignoranza. Immaginiamo che io lanci un dado e che esca il numero 2. Per un dado regolare, la probabilità di quell’esito è di circa il 16,7% (cioè 1/6). Ciò non significa che da quello specifico lancio poteva uscire uno qualsiasi dei sei numeri. Significa solo che io non sapevo quale numero sarebbe uscito. Ma da quel lancio, in quelle condizioni, sarebbe potuto uscire solo il numero 2. Di fatto, se conoscessi tutte le informazioni fisiche rilevanti e se avessi capacità computazionale sufficiente, potrei prevedere l’esito di ogni lancio con esattezza. La probabilità è nella mente, non nella realtà là fuori.
So here’s a list of some of my favorite magical powers:
Vibratory Telepathy
By transmitting invisible vibrations through the very air itself, two users of this ability can share thoughts. As a result, Vibratory Telepaths can form emotional bonds much deeper than those possible to other primates.
Questo è solo uno tra gli esempi riportati nell’articolo originale, che lista una serie di abilità che abbiamo e che ci sembrerebbero magiche se non le avessimo già. Quando ho letto questo pezzo mi è venuto subito in mente un pensiero che non ricordo dove ho incontrato in origine, ma che mi porto dietro ormai da anni. Riguarda il rapporto tra la magia e la realtà e lo posso riassumere dicendo: se la magia esistesse, sarebbe scienza.
La magia, per essere considerata magia, deve non esistere. Se la magia esistesse farebbe parte della realtà osservabile e verrebbe quindi studiata come succede per il resto della realtà. Sarebbe normalità. Ciò che è reale non appare magico proprio perché è reale e normale. Pensandoci bene, molte abilità e fenomeni che non ci stupiscono, sembrerebbero magici a una forma di vita a cui sono estranei. Parlare, per esempio, mi permette magicamente di trasferire a distanza informazioni dal mio cervello al cervello di un’altra persona. Il salto da questo alla telepatia non sembra poi così lungo, no?
A theory that can explain everything prohibits nothing, and so gives us no advice about what to expect. — Decoherence is Falsifiable and Testable
Ce le avete presenti le teorie che non sono falsificabili? Sono tutte quelle teorie per cui non si può costruire un esperimento che potrebbe contraddirle, neanche ipoteticamente. Un esempio famoso è quello del drago invisibile di Carl Sagan e fa più o meno così:
Io: “C’è un drago sputafuoco nel mio garage”
Tu: “Bello, fammelo vedere!”
Io: ”È che… non puoi vederlo perché è invisibile”
Tu: ”Uhm, potremmo spargere della farina sul pavimento e osservare le impronte che lascia”
Io: ”Non funzionerebbe, perché il drago vola”
Tu: “Allora potremmo usare un sensore a infrarossi per rilevare il calore del fuoco“
Io: “Oltre a essere invisibile, il fuoco di questo drago non sviluppa calore”
Tu: “Magari potremmo spruzzare della vernice sul drago per renderlo visibile“
Io: “No, vedi, è anche incorporeo quindi la vernice non si attaccherebbe”
E via dicendo…
Il lato “positivo” di una teoria simile è che non può essere smentita e quindi è utile se il tuo scopo è illuderti. Il lato negativo è che non serve a niente di concreto poiché un universo in cui il drago invisibile esiste è indistinguibile da un universo in cui non esiste. La teoria non proibisce niente e quindi non ci dà nessun indizio su cosa aspettarci dalla realtà.
Lo stesso vale per tutte le altre asserzioni non falsificabili, tipo “l’universo è stato appena creato e con esso tutte le prove del passato compresi i tuoi ricordi”, oppure “viviamo dentro una simulazione”, oppure “dopo la morte la tua anima (invisibile e non rilevabile) si reincarnerà in una zebra”…
Dentro alla filosofia: Stoicismo
Ad aprile ho continuato ad ascoltare Dentro alla filosofia, anche se non sono andato molto avanti. La scusa è sia che non lo voglio completare troppo velocemente, sia che mi sono intrippato in altri podcast (in particolare Automators). In ogni caso, ho finito le puntate sullo stoicismo, che è una corrente filosofica piuttosto popolare oggi, almeno nel magico mondo della crescita personale.
Dello stoicismo sapevo pochissimo. Avevo qualche memoria sfocata della parte etica in cui lo stoico mi appariva come una persona imperturbata e imperturbabile, che affronta le intemperie della vita senza battere ciglio. La realtà, come ci si può aspettare, è un tantino più elaborata (anche se poi non così lontana).
Innanzitutto ho (ri?)scoperto che esistono due filoni: quello greco originale e quello romano “rimaneggiato”. Alla scuola greca va riconosciuto il merito di avere steso alcune basi di logica proposizionale, cosa che mi ha stupito. Non ricordavo che questa corrente si fosse interessata dell’argomento, né tantomeno che gli dovessimo definizioni come il modus ponens (se p allora q; ma p allora q) e il modus tollens (se p allora q; ma non q, allora non p).
Gli stoici si occuparono di fisica oltre che di logica, anche se forse sarebbe meglio dire metafisica o fanta-fisica. Si inventarono una visione dell’universo basata sull’idea che il tempo fosse ciclico. Secondo la loro concezione, tutto ciò che succede è già successo infinite volte e succederà infinite volte ancora. Onestamente, vorrei capire da quale culo si tirarono fuori questa conoscenza. Era davvero considerato ragionevole inventare di sana pianta una teoria mai verificata e crederci pure?
Passando all’etica, questi filosofi, come molti colleghi dei tempi, erano fissati con l’idea di virtù. Persino logica e fisica avevano fini etici, nel senso che sapere ragionare doveva servire a comprendere l’ordine naturale del mondo per discernere il bene dal male. Ma più di altri, gli stoici definirono un’etica caratterizzata da un forte senso del dovere. Ragioni → capisci cos’è giusto fare → devi farlo. E non hai neanche grande margine di manovra. Non puoi essere un po’ virtuoso e un po’ vizioso. Cadere in errore equivale a finire sulla strada della perdizione. E se per caso qualcuno — magari un dittatore — ti volesse costringere con la forza ad andare contro virtù, tu opponiti e, se non puoi, suicidati. Non so voi, ma a me pare un pochetto estremo. Cioè, io non ho neanche grossi problemi con il suicidio, però insomma… andiamoci calmini, eh.
How to Reason Deductively
Dopo How to Understand Arguments, di cui ho parlato il mese passato, ho continuato con il corso successivo: How to Reason Deductively. Come suggerisce il titolo, nelle tre settimane che lo compongono si parla di deduzione. I ragionamenti deduttivi sono tutti i ragionamenti strutturalmente validi, cioè quelli che permettono di derivare conclusioni logicamente necessarie a partire da un insieme di premesse. Quasi per coincidenza, la logica proposizionale a cui accennavo prima rientra proprio in questo argomento.
Complessivamente, l’ho trovato una buona introduzione ai metodi deduttivi. Si parla di connettori logici, tabelle di verità, categorie e quantificatori, sillogismi, diagrammi di Venn. Si parla di cos’è una condizione sufficiente (se mangio 20 banane, allora mi sazio), necessaria (posso avere dei pensieri solo se esisto), e necessaria e sufficiente (un albero fa rumore cadendo se e solo se c’è dell’aria attorno).
Benché conoscessi già molte delle nozioni praticamente a memoria dato che sono fondamentali nello sviluppo software (che faccio di mestiere), ho trovato comunque qualche nuovo spunto. Per esempio si evidenzia come l’utilizzo di rappresentazioni visuali delle informazioni consenta deduzioni puramente grafiche (che quindi possono risultare più semplici da seguire).
Entropy for Life
Entropy for Life è un canale YouTube di divulgazione scientifica in ambito biologia. Lo conosco da un sacco di tempo, ma non l’ho mai seguito assiduamente. A inizio mese mi è venuta voglia di recuperare un po’ di video oltre che alcune dirette Twitch. In realtà, non sono partito dal canale principale, ma dal secondo canale, che a volte tratta anche argomenti non biologici.
L’area che mi interessa maggiormente di questo campo è quella più generale, cioè tutto ciò che riguarda gli aspetti fondamentali alla base del mondo della vita. Per esempio mi piace molto la parte relativa alla teoria dell’evoluzione, perché si applica a tutte le forme di vita (e non, a volte) e costituisce una spiegazione comprovata e convincente di come sia possibile l’esistenza di organismi apparentemente troppo complessi per essere naturali. Le nozioni generali sono strumenti versatili per interpretare la realtà. Non ho idea di quale senso darei a gran parte del mondo senza le lenti della selezione naturale.
Tra l’altro, sull’argomento dell’evoluzione proprio ad aprile ho beccato in offerta la versione Kindle de L’orologiaio cieco, di Richard Dawkins. Ancora non l’ho letto quindi non so quanto consigliarlo, però nel frattempo rinnovo il suggerimento del mese precedente: Il gene egoista, sempre di Dawkins.
Se da un lato mi affascina la biologia “generale”, dall’altro mi interessano meno i discorsi sulle istanze particolari. Non me ne frega molto di sentire parlare di specifici animali o piante (o funghi). Mi chiedo se sia strano, considerato il fatto che trovo più interessanti i discorsi su batteri e virus. Ho però un naturale interesse per ciò che riguarda l’essere umano e allora, se volete iniziare un’avventura nel mondo della biologia, vi posso consigliare un paio di video che ho visto questo mese sull’argomento. Per esempio potete chiedervi come mai le femmine scelgono i maschi belli:
O se lo sperma sia davvero nutriente: 😋
La YouTube Linguistica
Similmente a quanto successo a marzo con l’ateismo, ad aprile sono caduto in un altro vortice youtubico, quello linguistico. Come spesso capita, non ricordo quale parte dell’algoritmo ho solleticato per finirci, ma ricordo che a un certo punto guardavo video di un’italiana in America e di un’americana in Italia.
Una cosa che trovo divertente e interessante in casi simili è scoprire le differenze culturali e i relativi shock. “Non uscire di casa con i capelli bagnati che ti viene la cervicale!”: sapere comune? Non proprio. Di solito, tendiamo a generalizzare le nostre esperienze assumendo che il mondo funzioni in maniera più o meno simile. Raramente ci fermiamo a pensare che le differenze non solo ci sono ma a volte sono anche grosse. Tipo voi, prima di sedervi sul bidet, vi pulite il culo con la carta igienica o no? La risposta non è così scontata:
Le tappe successive del mio excursus linguistico sono fatte di lingue romanze. Seguendo i suggerimenti di YouTube, sono passato dai video appena citati a Podcast Italiano che, a dispetto del nome, ormai in pubblico produce più video che non podcast puri. È un canale teoricamente indirizzato a chi vuole apprendere l’italiano ma, in pratica, non sono certo l’unico madrelingua che lo segue. Per iniziare, beccatevi il video in cui tre stranieri cercano di indovinare il significato di alcuni gesti che facciamo:
Podcast Italiano mi ha spinto poi ad approdare a Linguriosa, stavolta un canale dedicato alla lingua spagnola. Lo studio dello spagnolo è un tema che esiste (o dovrebbe esistere) nella mia vita da un po’, dato che, insomma, in Spagna ci vivo. La verità è che non ci ho mai investito molte energie… e neanche ora a dirla tutta. Però ho deciso di impegnarmi un po’ più di zero e guardare video in lingua rientra in questo obiettivo.
Infine, per chiudere il cerchio “romanzo”, sono finito sul canale Liga Romanica che nasce dalla collaborazione tra i due appena citati Podcast Italiano e Linguriosa, insieme a Portuguese With Leo e French mornings with Elisa. È un canale di dirette in cui i quattro parlano di lingua e cultura, ognuno nel suo idioma: italiano, spagnolo, portoghese e francese. Consigliato se avete voglia di imparare almeno una delle tre lingue straniere. In aggiunta, le dirette ospitano spesso parlanti di altre lingue neolatine e, a volte, anche del latino stesso. Il primo shock per me è stato scoprire che esistesse una persona capace di parlare latino oggi. Il secondo è stato scoprire che ce ne sono migliaia nel mondo. WTF? Se ne volete un assaggio guardatevi il video in cui polýMATHY prova a parlare con i romani a Roma (la città, non l’impero).
Per il resto, direi che così si conclude il mio resoconto di aprile. Ci sarebbero altre cosine di cui potrei parlare (tipo il canale di Anthony Magnabosco che ho già consigliato in una newsletter, o un articolo che propone di abbassare l’età di voto a 6 anni), ma ho già scritto abbastanza per questo mese. Quindi, insomma, adiós.