Antiparalisi per scegliere più velocemente
Sera. Divano. TV. Netflix.
Un mondo di film, serie, documentari che aspettano solo di essere riprodotti. Basta un click.
Che guardiamo stasera?
Magari questo documentario che hai in lista da 6 mesi?
O questo film che ha vinto l’Oscar?
Forse questa serie che ti ha consigliato il tuo collega?
Hmmmmm
Uuuh, di questo ne avevano parlato tutti!
E guarda che bella locandina quest’altro!
Scorri un po’, cos’è quello?
Da guardare in un weekend, film premiati, drammi TV di genere crime, commedie TV brillanti, film acclamati dalla critica, da guardare con i ragazzi, anime, nuove uscite, tutta l’azione che vuoi, fantascienza e fantasy, thriller polizieschi da vedere tutti d’un fiato…
Quante categorie! Quante possibilità!
Ma il tempo passa e alla fine ti ritrovi così, senza neanche accorgertene, un’ora dopo non avendo scelto niente.
Oh… Ormai è tardi per iniziare a guardare qualcosa. Sarà per la prossima volta.
Analysis paralysis
L’analysis paralysis è quella condizione di stallo che sorge come conseguenza all’overthinking: il pensare troppo. Generalmente succede perché ci si spaventa di effettuare una scelta sbagliata o, detta in termini apparentemente più positivi, perché si vuole prendere la migliore decisione possibile.
Intuitivamente potremmo pensare che con l’aumentare delle informazioni e delle opzioni, aumenti anche la facilità di effettuare una buona scelta. D’altronde più alternative ci sono, più probabile è trovarne una che risolva al meglio il problema che stiamo affrontando.
Ciò è vero, ma solo fino a un certo punto. Abbiamo bisogno di dati per potere effettuare una scelta informata. Ma quando la quantità di informazioni e opzioni diventa troppo elevata tendiamo a paralizzarci. Vorremmo effettuare la scelta ottimale, ma ci sono troppe alternative da considerare: il carico cognitivo aumenta e con esso aumenta la difficoltà di prendere decisioni. Il nostro piccolo cervellino non è attrezzato per gestire efficacemente un ammontare troppo elevato di dati.
La situazione banale descritta sopra, che sono sicuro capiti continuamente a valanghe di persone, è un esempio comune di questo fenomeno.
Un altro esempio potrebbe essere dovere acquistare un laptop e restare immobilizzati davanti all’enormità dell’offerta. O magari voler lanciare un progetto e ritrovarsi a rimuginare su tutto quello che si potrebbe aggiungere e su tutti i dettagli che si potrebbero ritoccare.
Antiparalisi
L’ispirazione per questo post è arrivata mentre ascoltavo l’episodio di un podcast che seguo abitualmente. Myke, uno degli host, descriveva proprio un approccio che può servire da antiparalisi. Introduciamolo con un’osservazione.
Nei tempi pre-streaming, quando Netflix e compagnia bella neanche ce li sognavamo, la televisione era il centro dell’intrattenimento. Arrivati a sera ci trovavamo di fronte, sì e no, 3-4 alternative ed eravamo costretti a scegliere in un tempo piuttosto ristretto. Rimanere indecisi troppo a lungo significava arrivare a programma/puntata/film già iniziato.
In un contesto del genere, decidere se guardare qualcosa e cosa guardare non richiedeva praticamente nessuno sforzo.
Scegliere era semplice non certo perché i contenuti di quel costrutto infernale che è la televisione fossero di chissà quale qualità, ma proprio per le restrizioni a cui eravamo soggetti: poco tempo e poche opzioni.
E il nostro antiparalisi sta esattamente qua: imporre delle restrizioni. Per esempio…
- potresti considerare solo i film diretti da un particolare regista, o in cui figura un certo attore
- potresti limitarti ai primi 10 laptop su Amazon nella tua fascia di prezzo, o a quelli in vendita sul sito di una marca di cui ti fidi
- potersti lanciare il tuo progetto nella sua forma più semplice, invece che continuare ad aggiungere, toccare, e ritoccare
- potresti importi di scegliere entro 3 giorni, al posto di procrastinare all’infinito
Piuttosto che bloccarsi per cercare la soluzione perfetta è meglio decidere e andare avanti. Generalmente, poi, è possibile prendere nota dei risultati della decisione, imparare e iterare, per costruire soluzioni migliori perché informate dall’esperienza.
La migliore cosa da fare è la cosa giusta; la seconda migliore è fare la cosa sbagliata; la peggiore di tutte è non fare niente
Try, fail, learn. Repeat.