Semina come un artista — Austin Kleon | Riassunto e appunti

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Cosa ne penso 💭

Una raccolta di spunti su come farsi conoscere senza fare autopromozione e di cui sposo a braccia aperte la filosofia. Anche se il libro parla di “arte” e “artisti”, praticamente tutto quello che dice può essere applicato a qualsiasi lavoro, passione, hobby.

Tra gli spunti che ritengo più importanti:

  • la creatività come collaborazione piuttosto che come originalità assoluta e indipendente dal passato
  • la differenza abissale tra fare qualcosa e non fare nulla
  • il focus sul processo e non solo sul prodotto
  • la bellezza e i vantaggi di crearsi un proprio spazio personale e condividerci contenuti
  • l’importanza del contesto attorno a ciò che produci

Per il resto, valgono conclusioni simili a quelle che avevo tratto per Ruba come un artista. Una raccolta di idee che non scende troppo in profondità, ma che è facile da leggere e che consiglio a chi non è ancora convinto dei benefici di condividere il proprio lavoro.

Riassunto e note 📓

L’autopromozione fa schifo. È molto meglio farsi trovare. Però per farsi trovare bisogna essere trovabili. È necessario, quindi, oltre a concentrarsi sul proprio lavoro, imparare a mettere in mostra ciò che si fa.

Fai diventare la condivisione un’abitudine e parla apertamente del tuo lavoro. Come? Mettendo online frammenti di ciò che stai facendo, pensando, o imparando.

Creare contatti = 👎
Condividere e quindi attrarre persone = 👍

1. Non devi essere un genio

Molti pensano che la creatività sia prerogativa del genio solitario. Secondo questo mito il genio arriva e, indipendente dal resto dell’umanità, crea la sua opera.

In realtà le cose non stanno esattamente così. La creatività è piuttosto il risultato del lavoro di un coro di persone. Non c’è un genio solitario e indipendente, ma ogni creazione si fonda su ciò che è venuto prima ed è quindi frutto di una sorta di collaborazione tra menti diverse (cosa a cui accennavamo anche nel post sul metodo Zettelkasten e nelle note da Ruba come un artista).

Questo cambio di prospettiva è liberatorio perché ti permette di avvicinarti alla creatività anche se non ti reputi un genio. Basta chiederti come puoi dare il tuo contributo.

Non serve nemmeno essere esperti per produrre qualcosa. Il dilettante, anzi, ha il vantaggio di fare quello che fa per amore della sua arte e non si deve preoccupare di fama o carriera. E, in ogni caso, con la pratica si spingerà sempre di più verso la qualità.

Mediocrità e qualità non sono stati binari, ma punti all’interno di uno spettro. La differenza importante non è tra mediocrità e qualità, ma tra il non fare nulla e il fare qualcosa.

Da cosa iniziare? Pensa a cosa vorresti imparare e inizia a imparare in pubblico. Trova il tuo ambito, guarda cosa gli altri condividono, e cerca di colmare i vuoti.

E non preoccuparti di sapere fin dall’inizio quale sia la tua voce. La troverai producendo e seminando. È in ciò che fai che definisci chi sei.

2. Pensa al processo, non al prodotto

Quando scegli cosa condividere ricorda che oggi è possibile mettere in mostra non solo il prodotto del tuo lavoro, ma anche il processo stesso. Le persone amano guardare dietro le quinte e sentirsi parte del processo creativo. Raccontagli quello che fai con regolarità e si avvicineranno naturalmente.

Documenta. Puoi tenere un diario di bordo in cui scrivi i tuoi pensieri, fotografare fasi diverse del tuo lavoro, fare video. Non importa il mezzo che scegli, la cosa importante è catturare ciò che ti succede. Documentare ti permette sia di tenere traccia di quello che fai e vedere il tuo progresso, sia di accumulare materiale che potrai usare quando vorrai condividere qualcosa.

3. Condividi qualcosa ogni giorno

Ogni giorno prova a condividere un frammento della tua documentazione. Un’opera a cui ti ispiri, qualcosa che hai imparato, il tuo progresso attuale, le reazioni del tuo pubblico.

Questo aggiornamento quotidiano può assumere qualsiasi forma e con internet è facile trovare il mezzo più adatto: un tweet, una storia su Instagram, un video su YouTube, un articolo sul tuo blog.

Ricorda che ciò che rendi pubblico su internet può essere condiviso e letto da chiunque. Quindi “posta come se chiunque legga abbia il potere di licenziarti”. Seminare ogni giorno non significa condividere tutto, ma solo ciò che potrebbe essere utile o interessante.

  • È utile o interessante?
    • Sì → condividi
    • No → butta
    • Non lo so → salva per dopo

Ci sono due tipi di contenuti: da flusso e da riserva.
I primi sono quelli condivisi sui social: un flusso di aggiornamenti brevi e continui. I contenuti da riserva sono quelli meno immediati, ma più durevoli. Sono contenuti sempreverdi. Esempio: un articolo su un blog.

È importante cercare di trasformare il flusso in riserva. Condividere sui social è come riempire un taccuino pubblico a cui puoi tornare in qualsiasi momento per ripescare idee da elaborare in contenuti più strutturati.

Il posto migliore dove pubblicare questi contenuti sempreverdi è il tuo spazio personale. Compra un dominio col tuo nome (o inventane uno se preferisci) e piazzaci un blog. È il tuo piccolo pezzo di internet che puoi plasmare come meglio credi e riempire con le tue idee e le cose che ti interessano. Un articolo da solo non è nulla, ma scrivine per dieci anni e sarà una grossa fetta di te.

4. Apri la tua camera delle meraviglie

Sii un curatore. Non fermarti, cioè, alla fase di collezione. Mostra agli altri chi sei condividendo le cose che ti piacciono e che ti influenzano.

Quando lo fai, ricorda sempre di attribuirle. Su internet basta un link. Racconta da dove provengono, come le hai trovate, perché ti interessano.

5. Racconta delle belle storie

Non è importante solo ciò che produci, ma anche la storia che racconti. L’opera non parla da sé. Piuttosto, il contesto influenzerà il valore che le viene attribuito. Perché un falso artistico non vale nulla in confronto all’originale, nemmeno se lo replica alla perfezione? Per via del contesto che l’originale porta con sé.

Impara quindi a raccontare storie. Una buona struttura narrativa ti aiuta a raccontare meglio.

La struttura delle fiabe:

C’era una volta ___. Ogni giorno, ___. Un giorno, ___. Per questo, ___. Per questo, ___. Finché, a un certo punto, ___.

Oppure:

Un personaggio vuole qualcosa, inizia a cercarlo malgrado gli ostacoli (compresi a volte i suoi stessi dubbi), fino a quando perviene a una vittoria, a una perdita o a un pareggio.

Oppure ancora la struttura del pitch, utile quando bisogna convincere qualcuno di qualcosa e quindi la storia non si è ancora conclusa:

  1. passato: cosa vuoi, come mai, cosa hai fatto finora per ottenerlo
  2. presente: dove ti trovi ora, cosa stai facendo, che risorse stai impiegando
  3. futuro: dove vuoi arrivare e come chi ti sta leggendo/ascoltando può aiutarti

6. Insegna ciò che sai

Insegna. Se hai imparato qualcosa puoi insegnarlo agli altri. E non avere paura che così facendo alimenterai la competizione. Conoscere una tecnica non significa essere in grado di applicarla. Oltre alla teoria serve un sacco di pratica che la maggior parte delle persone non è disposta a fare.

Insegnare ti aiuta ad avvicinare le persone che condividono gli stessi tuoi interessi. Ed entrandoci a contatto non solo loro impareranno da te, ma anche tu avrai l’opportunità di imparare da loro.

7. Non diventare uno spammer

Nello spettro della condivisione c’è chi accumula, chi contribuisce, e chi spamma.

  • chi accumula sta all’estremo inferiore di questo spettro e ascolta senza mai parlare
  • chi spamma sta all’estremo opposto e vuole farsi ascoltare senza mai ascoltare gli altri
  • chi contribuisce, invece, cerca di partecipare alla discussione, aggiungendo valore con le sue opere e collaborando con gli altri ← è qui che devi posizionarti

Non preoccuparti dei numeri e delle statistiche. Se vuoi essere seguito diventa uno che vale la pena seguire. Diventa interessante iniziando a interessarti. Facendo ciò che ami attirerai le persone che condividono le tue passioni.

8. Impara a incassare i colpi

Le critiche sono parte del gioco e più persone incontreranno il tuo lavoro più critiche riceverai. Devi quindi imparare a incassare i colpi. Per farlo:

  • tieni a mente che una critica non è la fine del mondo
  • condividi il più possibile per ricevere più critiche e farci il callo
  • scegli consciamente come reagire a ogni critica
  • metti al riparo i tuoi punti più vulnerabili (ma non farlo troppo o non condividerai niente di te)
  • ricorda che il lavoro è quello che fai e non rappresenta la totalità di quello che sei

Don’t feed the trolls. Internet è pieno di persone che passano il tempo a provocare gli altri. Sono cause perse, incassa e passa oltre.

9. Mettiti in vendita

Tutti hanno bisogno di soldi per vivere. Eppure per qualche strano motivo ci si aspetta che gli artisti non chiedano mai un compenso e se lo fanno li si chiama venduti.

Invece non c’è niente di male. Se vuoi rendere la tua arte, qualsiasi essa sia, il tuo lavoro, devi trovare il modo di guadagnarci.

Tenere una mailing list può servirti a creare un mezzo di comunicazione diretta con chi ti apprezza e chi probabilmente è più disposto a sostenere il tuo lavoro, anche economicamente. In ogni caso rispetta sempre chi si è iscritto e ti ha dato fiducia. (PS io ne ho una 👀)

Quando poi avrai successo passa il favore agli altri. Loda chi ti ha aiutato, i tuoi mentori, i colleghi, i sostenitori. Aiutali quanto puoi, ma sempre ricordando di restare abbastanza egoista da continuare a portare a termine il tuo lavoro.

10. Resta in zona

Ci saranno alti e bassi, ma non abbandonare la scena. Perseverare è un vantaggio competitivo. Dedicati al tuo lavoro giorno dopo giorno.

Usa il metodo del fumatore incallito che accende la prossima sigaretta prima di avere finito quella che ha in bocca. Mantieni, cioè, lo slancio inziando il prossimo progetto senza prenderti pause. Quando completi qualcosa chiediti cosa manca e cosa avresti potuto migliorare e usa le risposte per ricominciare a lavorare.

Altre volte, invece, un periodo sabbatico è quello che ci vuole. Se non puoi permetterti un periodo di assenza troppo lungo prenditi delle pause più brevi. Spegni il cervello durante i tuoi spostamenti, facendo attività fisica, o immergendoti nella natura e ricorda di tenere il lavoro separato dal resto della vita.

Ogni volta che torni, poi, non pensare che stai ricominciando da capo ma che stai iniziando di nuovo, perché quello che hai già fatto e imparato influenzerà sempre quello che fai.