Lying – Sam Harris | Riassunto e appunti

Link affiliato Amazon per comprarlo

Cosa ne penso 💭

Un libro minuscolo che ha il potere di cambiare il modo in cui concepisci le bugie.

Cresciamo e viviamo in un ambiente in cui la bugia è all’ordine del giorno, e quindi impariamo a mentire in svariate occasioni e per svariati motivi.

Magari ci viene detto che “non si fa”. Forse perché Dio non vuole, forse perché non è etico. Ma non veniamo mai esposti a una trattazione intelligente dell’argomento. Quantomeno, a me non è mai successo.

In Lying, Sam Harris fa proprio questo: una trattazione intelligente dell’argomento.

Bonus points: si legge in una seduta. Consigliato a tutti. Soprattutto a chi crede fortissimamente nelle bugie a fin di bene.

Le mie note 📓

Mentire significa ingannare qualcuno quando questi si aspetta una comunicazione onesta.

Quindi atti come il truccarsi di una donna o lo spettacolo di un prestigiatore, non rientrano in questa definizione.

La percezione del peso di una bugia cambia a seconda che ci si trovi della parte di chi mente o di chi la riceve.

Chi mente tende a sottostimare l’importanza della bugia e a ritenerla innocua se non viene scoperta. Ma a ruoli invertiti pochi sceglierebbero di farsi mentire. Piuttosto, si sentirebbero traditi.

Lo specchio dell’onestà

Nella letteratura scientifica c’è qualche evidenza che le bugie, anche quelle bianche, tendano a impoverire la qualità delle relazioni (da entrambi i lati: chi mente e chi riceve).

L’onestà è gratificante e liberatoria. Soprattutto se si incontra un’altra persona onesta. Sai che puoi essere te stesso e che lo farà anche l’altro.

Ma non è facile essere onesti. Può essere doloroso e portare a galla problemi o paure da affrontare. Rispondere sinceramente a domande come “Sei in una relazione tossica?”, “Come ti sei fatta quel livido?”, “Hai un problema con l’alcol?”, ti mette di fronte alla realtà e ti impedisce di nasconderla sotto il tappeto.

Due tipi di bugie

Ci sono due tipi di bugie: attive e di omissione.

Esempi:

  • Rubare 100€ vs non restituire 100€ che hai ricevuto per errore.
  • Dire di essere laureato vs non correggere qualcuno che pensa che tu sia laureato.

L’essere umano, per qualche motivo, considera le bugie attive più gravi di quelle di omissione, anche se il risultato è lo stesso.

Bugie bianche

Durante la crescita apprendiamo varie convenzioni sociali, tra cui dire bugie bianche. Ma non ci sono motivi per credere che queste convenzioni sociali portino a relazioni ottimali. Anzi ci sono ragioni per credere che mentire, per esempio, sia un comportamento da superare.

Quali sono i problemi delle bugie bianche? Innanzitutto sono bugie, quindi si portano dietro tutti i relativi lati negativi: disonestà, mancanza di integrità, minore comprensione reciproca. Inoltre, provocano danni invisibili causati dalla differenza tra la realtà e ciò che diciamo.

Esempio:
Un amico chiede: “Sembro grasso con questo vestito?”
Possibili risposte:

  1. Naaaah, vai tranquillo
  2. Un po’, ma è colpa del vestito
  3. Forse c’è qualche chilo di troppo, a prescindere dal vestito

Magari nel primo caso l’amico si sente tranquillizzato. Allo stesso tempo, però, gli hai negato la possibilità di sapere cosa pensi e di agire di conseguenza. Nel caso 2 avrebbe potuto scegliere un vestito migliore. Nel caso 3 avrebbe potuto decidere di perdere qualche chilo.

Spesso, anche se la verità immediata è “negativa” e fa male, la possiamo accompagnare con altre verità correlate che aiutano a diminuirne l’impatto emotivo. Nell’esempio di sopra, una di queste verità potrebbe essere il fatto che vogliamo bene all’amico e desideriamo aiutarlo a scegliere nel suo interesse.

Quando mentiamo “a fin di bene”, ci stiamo arrogando il diritto di decidere per gli altri e quindi pensiamo di sapere cos’è meglio per loro.

Fiducia

Vedere qualcuno mentire, erode la tua fiducia in quella persona, anche se la bugia non ti riguarda. Mentirà anche a te? L’ha già fatto?

Complimenti finti

Di solito tendiamo a fare complimenti finti, piuttosto che dare opinioni oneste.

Eppure, le critiche costruttive, anche se non particolarmente piacevoli da dare o ricevere, sono utili. Aiutano a capire come stiamo andando e decidere se cambiare qualcosa.

Inoltre, se siamo costantemente sinceri, chi riceve i nostri complimenti saprà che sono fondati e non di cortesia.

Segreti

Avere segreti non significa non essere onesti. La verità può anche essere: “preferisco non dirlo”.

Il problema è quando qualcun altro ci confida un segreto. Un segreto è un peso da portarsi dietro e che può causare bugie al fine di mantenerlo. Se possibile, meglio evitare di finirci dentro.

Bugie in extremis

Come ha senso la legittima difesa, può avere senso mentire in situazioni gravi. Ciò però non significa che mentire diventa la cosa migliore da fare sempre.

Esempio estremo: un assassino sta inseguendo un bambino. L’assassino arriva alla tua porta e ti chiede se ne sai niente. Il bambino si nasconde in casa tua, ma per proteggerlo menti e dici di averlo visto proseguire. Magari l’assassino prosegue, ma finisce per ammazzare un altro bambino.

Mentire era la scelta più allettante, ma ha portato a un risultato pessimo.

In casi simili, dire la verità non significa collaborare. La verità potrebbe essere: “Non te lo direi neanche se lo sapessi. E se fai un altro passo ti ammazzo.”

Ci vuole coraggio e ti costringe ad assumerti un peso da gestire. Ma quel peso deve pur finire a qualcuno. Se non sei tu sarà un vicino più coraggioso o, alla fine, il poliziotto che lo arresterà.

Tenere il conto mentale

Le bugie richiedono uno sforzo per essere mantenute.

Innanzi tutto bisogna tenere traccia mentale delle bugie dette. Poi, ogni volta che una bugia sta per scontrarsi con la realtà, bisogna proteggerla → molto probabilmente inventando altre bugie accessorie. A loro volta di queste si dovrà tenere traccia, e così ricomincia il circolo vizioso. Le bugie tendono a diventare insostenibili.

Tutto ciò è vero anche se non vengono scoperte.

Inoltre, è possibile che i nostri interlocutori fiutino che di noi non ci si può fidare, anche se non sanno dire esattamente perché. Probabilmente perché raccontare e mantenere tutte queste bugie rende meno diretta la nostra comunicazione, come se girassimo attorno alle cose invece di parlare chiaramente.

C’è della ricerca che suggerisce che anche il bugiardo stesso tende a perdere fiducia nelle persone a cui mente.

Integrità

Un criterio per essere integri è di non fare cose di cui vergognarsi o pentirsi. Se sei integro, non senti il bisogno di mentire sulla tua vita personale.

Se fai finta di essere una persona che non sei, diventi vulnerabile (e.g. agli scandali).

Grandi bugie

La scoperta di “grandi bugie” perpetrate da autorità, causa la perdita di fiducia in esse. Vale per qualsiasi tipo di autorità, e.g. politici, governi, scienziati.

Nel 1998, Andrew Wakefield pubblicò uno studio in cui collegava all’autismo il vaccino per morbillo, parotite, e rosolia. Da allora lo studio è stato smentito ed è ormai considerato una frode. A Wakefield è stata tolta la licenza medica.

Ma le conseguenze dell’articolo non sono magicamente scomparse e ce le portiamo dietro. I tassi di vaccinazione sono crollati e, di conseguenza, bambini si sono ammalati e anche morti. E ancora oggi siamo pieni di antivax.

L’“effetto di verità illusoria” non ha certamente aiutato. Anche chi ha conosciuto la frode in quanto frode, può ricordarla come vera. Tendiamo a credere a ciò che è familiare.

Magari esistono casi in cui le grandi bugie hanno senso. Forse in guerra o nel lavoro di una spia (posto che lo spionaggio stesso abbia senso). Ma da questi casi estremi non possiamo trarre insegnamenti per la vita quotidiana, così come non li trarremmo dal guardare al comportamento di un astronauta nello spazio.