Nascondere la testa sotto la sabbia

o di come devo imparare ad affrontare tutti i problemi

Hello my friends e benvenuti o bentornati nella mia ProtoNewsletter, il posto in cui condivido spunti, deliri, idee, e ogni tanto consigli di dubbia utilità.

Riflettendo su cosa includere in questa puntata, mi è venuto in mente un appunto che avevo preso qualche settimana fa riguardo l’inefficienza che dimostro nel gestire alcuni dei miei problemi.

Ho scavato nel disordine delle mie note e l’ho trovato. Titolo: Analizzare razionalmente i miei problemi. La cosa interessante è che, oltre a questo appunto di cui avevo memoria, dalla ricerca ne è saltato fuori un altro. Titolo: Ogni volta evito problemi, data: 22 novembre 2020.

Fossi stato un essere in grado di provare emozioni, sarebbe risultato opportuno commuoversi per la poetica coerenza di tale apparizione.

Il fatto che per più di 4 mesi io non abbia agito per cambiare la situazione è anch’esso manifestazione dello stesso fenomeno.

Ci sono vari (meta-)livelli in questa inception di problemi:

  1. I problemi
  2. Il problema della cattiva gestione dei problemi
  3. Il problema della mancata azione per risolvere il problema della cattiva gestione dei problemi

Non so se sto riuscendo a spiegarmi, perché neanche io ci sto capendo più niente (quasi). Forse è meglio fare un esempio concreto.

All’incirca un anno fa è spuntato, all’interno del mio labbro inferiore, quello che poi avrei scoperto essere un piccolo fibroma. Una specie di pallina senza alcun impatto reale, se non un fastidio più o meno continuo.

Bene, sapete quand’è che sono andato a farlo controllare? A fine agosto. E togliere? A metà novembre. Cioè circa 7 mesi dopo l’inizio della cosa. E nemmeno perché io mi sia deciso spontaneamente, ma solo perché l’ha notato mia sorella mentre ero a pranzo dai miei, i quali mi hanno caldamente consigliato di andare dal dentista.

In questa storia il fibroma è il problema concreto, mentre il meta-problema è la mia gestione della faccenda.

Questa è solo una delle varie occasioni in cui, imitando gli struzzi, ho messo la testa sotto la sabbia. Solo che loro, a dispetto del modo di dire, lo fanno per prendersi cura delle uova e non come tentativo di ignorare i problemi.

Forse è una manifestazione di qualche ugh field, forse è una forma di procrastinazione, forse è una speranza istintiva che le cose si risolvano da sole. Non avviene per tutti i problemi. Credo sia correlato a quanto appaiono rimandabili.

Ma a prescindere da cosa sia e da quali problemi riguardi, la conclusione è la stessa: devo cambiare come mi comporto. Veramente. Da questo punto di vista è utile parlarne in un posto pubblico come la mia newsletter. Mi mette addosso un po’ di pressione.

Il piano è di creare una sorta di framework di analisi dei problemi. Una specie di schema da seguire che non mi lasci incertezza sul da farsi. Qualcosa del tipo:

  1. descrivi il problema
  2. da quanto esiste?
  3. a cosa è dovuto?
  4. sei sicuro che sia per quello?
  5. e se il motivo fosse un’altro? come puoi accertartene?
  6. cosa puoi fare per risolverlo?

Questo è più o meno quanto avevo buttato giù nella nota di cui sopra, Analizzare razionalmente i miei problemi. È ancora da rifinire, ma stavolta prometto di impegnarmi. 🤞 Metto in piedi un sistema per tenermi in riga e poi vedo di pubblicarci un articolo o qualcosa del genere.

Chissà quanti condividono il mio stesso comportamento da struzzo proverbiale. Non sono il solo, giusto?

Si accettano suggerimenti da chiunque abbia fatto qualcosa del genere. tyvm

La serendipità dell’internet

Qualche giorno fa ho notato un aumento anomalo degli iscritti a questa newsletter. Spinto dalla curiosità ho preso la mia lente da investigatore e ho fatto qualche indagine. Ho scoperto che tale Andrea Ciraolo aveva condiviso uno dei miei articoli nella sua, di newsletter.

Il nome non mi era nuovo, ma ci ho messo qualche attimo per collegare i puntini. Ho realizzato che era lo stesso Ciraolo di cui ero solito avere la voce nelle orecchie mentre ascoltavo il neonato Passione Podcast. Ancora mi ricordo quando si chiedeva se fosse meglio leggere un copione o andare a braccio.

Era il 2018. Sembra passata una vita.

Questo piccolo evento mi ha spinto a fermarmi un momento per apprezzare, ancora una volta, la magia digitale che ormai diamo per scontata. Che internet sia anche una macchina di serendipità non è un segreto per nessuno. È quasi un mantra online. Però una cosa è esserne consapevoli, un’altra è vederlo succedere in prima persona.

Per me ha dell’incredibile che individui distanti e che non si sono mai parlati si incrocino nel tempo, in maniera del tutto casuale, semplicemente perché condividono qualcosa in rete.

Consumando

È un po’ che non scrivo a proposito dei contenuti che consumo, quindi recuperiamo!

Lato libri mi sto prendendo una pausa dalla saggistica, la prima da quando ho finito di leggere la saga di Geralt di Rivia a fine dicembre scorso. Sono all’80% de Il priorato dell’albero delle arance il quale ha qualche difettuccio qua e là, ma diventa comunque molto coinvolgente.

Lato podcast vi consiglio invece questo bellissimo episodio di Not Overthinking in cui si parla di un argomento supernerd e per il quale la maggior parte delle persone prova avversione: l’ottimizzazione delle relazioni sociali. Si parla anche dell’importanza di rendere espliciti i propri valori e di qualche altra cosa.

Inoltre, stare lontano dai social mi ha regalato un sacco di tempo libero che ho potuto redirigere verso svaghi più intenzionali. Ho quindi recuperato finalmente la quarta stagione di Rick and Morty (peccato fossero solo 10 episodi) e l’anime Welcome to the NHK (che tra l’altro si trova direttamente su YouTube).

Infine ho apprezzato questo riassunto scientifico su ciò che sappiamo a proposito della memory reconsolidation, cioè il fatto che i nostri ricordi non siano immutabili a dispetto di quanto potremmo pensare.

I miei ultimi contenuti

📖 Leggere è una delle mie abitudini migliori. Ho deciso di guardarmi indietro per capire che strategie io abbia applicato (più o meno intenzionalmente) per farla diventare parte integrante di quello che sono.

Ne parlo in un articolo:

5 strategie che uso per leggere di più

e in un video:


💾 La mia memoria è inaffidabile e ciò è risultato, nel corso del tempo, in dimenticanze più o meno gravi. Mi sono trovato quindi ad adottare una serie di strumenti e tecniche che mi aiutassero a ricordare ciò che voglio ricordare e diventare più affidabile.

Come ho imparato a non dimenticare più niente


💛 Prendendo spunto dal podcast che vi consigliavo sopra, ho scritto qualche riflessione sul rapporto che intratteniamo con il nostro io futuro. Perché non lo amiamo? E come possiamo imparare a farlo?

Imparare ad amare il tuo sé futuro


📓 Ho anche aggiunto un paio di pagine alla mia collezione di note di lettura. Adesso che ne conta ben quattro sembra meno triste di prima. Due libricini dallo stesso autore e molto facili da leggere:

Ruba come un artista — Austin Kleon

Semina come un artista — Austin Kleon


🏗 Ah, mi sono anche deciso a lanciare il sito inglese e la relativa newsletter. È ancora molto lavori in corso, ma si riempirà presto. Probabilmente inutile per chiunque mi segua sui canali in italiano perché conto di pubblicarci gli stessi contenuti.