La pandemia memetica

Il virus vi è entrato nel cervello

Yo peeps, benvenuti ai nuovi e bentornati ai vecchi nella ProtoNewsletter, il posto in cui condivido spunti, deliri, idee, e ogni tanto consigli di dubbia utilità.

Oggi è una di quelle puntate in cui mi tolgo un sassolino dalla scarpa, solo che stavolta è bello grosso.

Nell’ormai lontano e semi–leggendario febbraio 2020, la versione 0.19 del virus che tutti noi conosciamo, odiamo, e amiamo (?), si iniziava a diffondere in Italia. Erano i tempi in cui dieci nuovi casi facevano notizia, come pure un solo nuovo caso apparso in una regione fino a quel momento presunta vergine. Buona parte del mondo guardava al Bel Paese con un misto di ansia e speranza, dato che ci si muoveva su un terreno quasi inesplorato per quasi tutti: un germe di pandemia nel mondo occidentale. Cosa succederà? Cosa faremo? Giocavamo a porci domande simili e, basandoci su quell’accenno di esperienza che stavamo vivendo, rispondevamo immaginando alcuni degli infiniti futuri sanitari possibili. Ma quei tempi non suggerivano soltanto futuri sanitari, benché le discussioni ruotassero praticamente solo intorno a quello. Già in quei momenti, e proprio osservando i nostri discorsi, si poteva immaginare anche quale sarebbe stato il futuro dei nostri cervelli. Quando, a fine di quel febbraio e ad appena 58 casi, mi lamentavo con i miei amici del bollettino numerico che insidiava continuamente le nostre chat, ero già insofferente ma forse non ero ancora consapevole di quanto la situazione sarebbe degenerata per finire, poi, in una pandemia mentale. [Continua…]

Cose

Per rimanere in tema, la prima cosa di cui rendervi partecipi, qualora non ne foste a conoscenza, è questa fantasmagorica opera d’arte sotto forma di video di animazione. Guardatelo, non so cosa aggiungere:

Passando a suggerimenti più seri, se vi interessa il mondo della fisica vi consiglio Random Physics, un canale italiano che sto apprezzando parecchio. In particolare, mi piace come comunica l’approccio scientifico e la mentalità derivante. Se non sapete da dove iniziare, un buon punto di partenza potrebbe essere questo video in cui spiega che, tenendo a mente la relatività, non ha senso dire che vediamo le stelle com’erano nel passato:

E poi finiamo con una canzone con cui mi sono fissato, da un gruppo che ho (ri?)scoperto la settimana scorsa, i ザ・リーサルウェポンズ.

I miei ultimi contenuti

Come tante altre povere persone, al liceo sono stato costretto a studiare latino. Anni dopo ho deciso di parlare di questa lingua e raccontare perché credo non abbia ragione di esistere nella scuola di oggi.

Contro il latino a scuola


Poi, come ormai d’abitudine, ho pubblicato un paio di video basati su miei testi precedenti:

18 libri che ho letto nel 2021

Come si fa ad avere un’opinione?