Esperimenti mentali per scelte migliori

Nuove prospettive gratis

Hello girlz and boyz e bentornati nella ProtoNewsletter, il posto in cui condivido spunti, deliri, idee, e ogni tanto consigli di dubbia utilità.

Siamo arrivati alla puntata numero 12. 12 è un bel numero, no? È divisibile per 2, 3, 4, e pure 6. w o w

Comunque, iniziamo!

Da bravi esseri umani, di solito viviamo immersi nelle realtà a cui apparteniamo: il mondo attorno a noi e quello dentro la nostra testa.

Navighiamo nell’oceano delle cose immediate — preoccupazioni, faccende, incontri, pensieri — e osserviamo tutto dalla prima persona. Beh, sarebbe strano se non fosse così (a meno di non soffrire di depersonalizzazione).

Questa prospettiva, benché sensata e necessaria, è limitata. Se ci basiamo unicamente su di essa quando ragioniamo, facciamo scelte, o affrontiamo problemi, avremo una visione ridotta delle possibilità a nostra disposizione.

Un modo semplicissimo per tirarci fuori da questa “modalità operativa” è di effettuare esperimenti mentali.

Traducendo Wikipedia: un esperimento mentale è una situazione ipotetica in cui si espone un’ipotesi, teoria, o principio allo scopo di analizzarne le conseguenze.

In soldoni: immagino uno scenario e ragiono sulle implicazioni. In questo modo mi forzo a guardare le cose da un’altra prospettiva.

Il nucleo fondamentale di un esperimento mentale è la domanda: E se…?

  • E se andassi a vivere altrove?
  • E se la verità fosse l’opposto di quello che credo?
  • E se cambiassi carriera?
  • E se abbandonassi i social?
  • E se aprissi quel blog a cui penso da tempo?

Attorno a questo nucleo sono state costruite tecniche più o meno elaborate e specifiche. Qui di seguito tre che trovo interessanti e che sono tutte variazioni sulla premeditatio malorum stoica, cioè la “visualizzazione negativa”.

Inversione

Il metodo dell’inversione prevede di guardare il problema con cui abbiamo a che fare dalla prospettiva opposta. Per esempio, se ho un obiettivo, oltre che pensare a come raggiungerlo posso chiedermi come fare a ottenere l’opposto.

  • Se voglio attirare lettori sul mio blog mi chiederò come respingerli.
  • Se voglio essere più concentrato mi chiederò come distrarmi in continuazione.
  • Se voglio stare in salute mi chiederò come distruggere il mio corpo.
  • Se voglio risparmiare di più mi chiederò come indebitarmi fino all’osso.

Immaginare l’opposto aiuta a evidenziare aspetti a cui altrimenti non avremmo pensato (The First 20 Hours applica questa idea all’apprendimento).

Murphyjitsu

Il Murphyjitsu serve a diminuire le probabilità che un piano fallisca. Dopo averlo applicato si arriva a un punto in cui fallire appare scioccante perché altamente improbabile.

I passi:

  1. Delinea un piano.
  2. Immagina di trovarti nel futuro dopo la scadenza e di scoprire che il piano è fallito.
  3. Se questo scenario ti lascia scioccato, hai finito.
  4. Altrimenti, immagina la causa più probabile del fallimento, correggi il piano per prevenirla, e ripeti.

Suggerimento: quando stai cercando la causa del fallimento, fai finta di stare valutando il piano di un amico. Ci viene più facile immaginare ostacoli e fallimento se riguardano qualcun altro. 👀

Fear setting

Quest’ultima strategia, resa popolare da Tim Ferriss, è pensata per affrontare le paure.

Al di là della sensazione spiacevole che provoca, il problema pratico della paura è il suo effetto paralizzante. Temere qualcosa significa essere spinti a evitarla.

Per esempio, potrei non essere soddisfatto della situazione lavorativa in Italia, ma avere comunque paura di cambiare paese.

Il framework in tre passi:

  1. E se…?
    Es: E se andassi a vivere all’estero?
    • Definizione: fare una lista degli scenari peggiori che potrebbero verificarsi.
      Es: sentirmi perso perché non parlo la lingua e non posso comunicare.
    • Prevenzione: come posso prevenire o diminuire la probabilità che si verifichino?
      Es: seguire un corso di lingua prima di trasferirmi.
    • Riparazione: se si verificano, come posso fare in modo di riparare o a chi posso chiedere aiuto?
      Es: pagare un traduttore perché mi assista, tornare in Italia.
  2. Quali benefici ricaverei dall’agire?
    Es: fare esperienze, trovare un lavoro migliore, imparare una nuova lingua.
  3. Se non agissi, che costo pagherei in 6 mesi, 1 anno, e 3 anni?
    Es: perderei decine di migliaia di euro per via dello stipendio più basso, sarei meno soddisfatto della mia vita, avrei perso tempo, proverei il rimorso di non averci tentato.

Questo processo chiarisce le idee, spinge a trovare soluzioni per affrontare le paure e quindi le ridimensiona.


Gli esperimenti mentali sono un modo facile per migliorare la qualità delle nostre decisioni. Ci accompagnano fuori dalla modalità di pensiero usuale e allargano il ventaglio delle possibilità visibili. Inoltre non richiedono nessuno strumento particolare, né aiuto esterno.

Difficile pretendere di più.

Cose che mi sono piaciute

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Se come me siete soliti ascoltare podcast, condividerete la sofferenza che nasce quando si ha voglia di ascoltare qualcosa di nuovo. Sono sicuro che là fuori ci sono podcast magnifici che mi faranno esplodere il cervello, ma come cappero li trovo?

Non ho la soluzione definitiva, ma da qualche giorno ho un aiuto in più: ho scoperto un podcast per scoprire podcast. #meta


I could build this during the weekend

Un articolo che parla agli sviluppatori software ma che può essere esteso a chiunque.

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Un po’ Dunning-Kruger, un po’ fallacia della pianificazione. In sostanza è la difficoltà del cervello umano a gestire la complessità del mondo.


Mailbrew

Ho iniziato a usare mailbrew, che permette di crearsi una newsletter personalizzata impostando le sorgenti che ti interessano e la frequenza di ricezione.

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🎮 Io non so divertirmi e probabilmente neanche tu.

Non intendo che non sappiamo come passare il tempo. Dico che lo facciamo in modo non ottimale. Dovremmo imparare a divertirci duro.

Imparare a divertirsi *duro*


❓ Non propriamente un contenuto, ma dopo mesi e mesi che dovevo farlo (ciao Damiano), mi sono finalmente deciso a pubblicare la pagina about. Se vi siete chiesti perché io abbia scelto Nato Stupido come nome, qua troverete risposta.

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